SVILUPPO NEL
MEZZOGIORNO ATTRAVERSO IL PARTENARIATO PROFIT E NO PROFIT
Ne ha discusso
Federsolidarietà – Confcooperative nell’ambito di una tavola rotonda presso le
Catacombe di Napoli.
Tra gli
interventi anche il vice presidente della Regione Campania, Fulvio
Bonavitacola
“Il terzo settore non deve essere
più considerato un sinonimo di marginalità. Esso, da protagonista dei processi
di sviluppo sul territorio, deve diventare ispiratore di politiche e di una
programmazione strategica di risorse. Questa previsione, anche per il futuro, è
la base di un cambiamento culturale che ancora trova difficoltà nell’affermarsi,
a causa dei vecchi retaggi che condizionano anche i processi normativi. Come
Regione Campania stiamo facendo del nostro meglio per la cooperazione sociale.
Abbiamo provveduto a dotare le cooperative sociali di un albo e siamo al lavoro
per dare seguito ed efficacia alle norme. Da parte nostra c’è massima
disponibilità al confronto con la cooperazione”.
Lo ha detto Fulvio
Bonavitacola, vice presidente della Regione Campania, intervenuto alla
Tavola rotonda “Sviluppo nel Mezzogiorno attraverso il partenariato profit – no
profit”, svoltasi a Napoli presso le Catacombe di San Gennaro, eccellenza del
patrimonio artistico e storico partenopeo e gestito dalla cooperativa sociale La
Paranza, uno dei fiori all’occhiello del mondo imprenditoriale Confcooperative
Campania. La Tavola rotonda fa parte del programma fitto di seminari e workshop
della Scuola Internazionale della Cooperazione Sociale, organizzata da
Federsolidarietà – Confcooperative e che, coinvolgendo cooperatori da dieci
Paesi diversi e personalità del mondo profit e no profit, tra i quali Santo
Versace, Presidente Fondazione Altagamma, punta l’attenzione su sviluppo locale
e cooperazione sociale, strategie per il partenariato profit-non profit e
strumenti finanziari per la cooperazione sociale.
“Napoli sta ospitando un
importante momento di rete e di formazione. Stiamo raccontando a imprenditori
del mondo profit e no profit, alcuni provenienti da paesi stranieri, che è
possibile realizzare beni e servizi nelle nostre comunità in un’ottica
prettamente imprenditoriale senza rinunciare all’integrazione di persone
svantaggiate, all’accoglienza e alla territorialità. La cooperazione sociale in
Campania è una forza economica ed occupazionale (un fatturato aggregato che
supera i 90 milioni di Euro, 4.000 soci di cui il 52% è donna, 3.000 occupati) e
ingloba modelli di successo imprenditoriale che operano in Campania, arricchendo
la comunità. All’interno della nostra rete ci sono esempi di cooperative sociali
che hanno abbandonato la logica assistenzialistica e hanno intrapreso un
percorso che mixa welfare, sviluppo, reddito e occupazione. Sperimenteremo,
anche grazie alla lungimiranza di imprenditori profit, sinergie e
collaborazioni. La cooperazione sociale è motore e perno di economia e crescita
sui territori, ormai se ne sono accorti in tanti. È chiaro che occorrono visioni
nuove, politiche intelligenti, sostegno. In questo senso, abbiamo apprezzato
l’apertura della Regione Campania, con la quale continueremo a dialogare e a
collaborare” spiega Giovanpaolo Gaudino, Presidente Federsolidarietà –
Confcooperative Campania.
A moderare i lavori:
Vincenzo De Bernardo, Direttore di Federsolidarietà – Confcooperative.
Ai lavori sono intervenuti:
Umberto Ranieri, Presidente Fondazione Mezzogiorno Europa, Carlo Borgomeo,
Presidente Fondazione Con Il Sud, Giovanna Melandri, Agenda Italia Social
Impact, Luciano Cimmino, Presidente Pianoforte Holding, Massimo Mura,
Amministratore Delegato Tirrenia Spa, Francesco Sanna, Coordinatore gruppo di
lavoro “Sviluppo locale” Federsolidarietà.
Marina Bisogno
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