A Mercato S. Severino proseguono le giuste rimostranze da parte di
operai, funzionari e impiegati della municipalizzata ed ex partecipata Gesema
–acronimo per Gestione servizi manutenzione.
I problemi, le cattive condizioni, le difficoltà in cui sta versando
da tempo la società sono all’ordine del giorno e presenti ogni giorno su
quotidiani e riviste di approfondimento nella Valle Irno e in special modo a S.
Severino. Ormai, la cittadinanza e comunità, collettività è al corrente delle
problematiche economico-finanziarie che attanagliano la realtà sanseverinese –
da molto in deficit (si parla di un disavanzo di 22 milioni di euro, a fronte
però dei più di 30 milioni di debiti realizzati, “totalizzati” dall’Ente
Comune).
Pochissimi giorni fa un nuovo presidio: dalle 8.30 alle 20 di sabato
12 e domenica 13 novembre sono stati allestiti dei gazebo in piazza Ettore
Imperio – dinanzi il municipio e non distante dalla scuola secondaria di primo
grado “S. Tommaso d’Aquino”.
Un nuovo sit-in, dopo numerose altre manifestazioni dei mesi scorsi –
teso a fornire depliant e materiale informativo da divulgare per “far sentire
la voce” dei 75 dipendenti. Per rendere pubbliche ai cittadini (che già sono edotti e informati a dovere)
soprattutto le esigenze degli operai e dei loro rappresentanti. Ma non solo. In
piazza – per solidarizzare - anche impiegati al Comune e capannelli di curiosi.
Perfino professionisti o intellettuali con la Gesema, e ci riferiamo a un noto
architetto sanseverinese di grande levatura presente in loco. E inoltre privati
cittadini. Tutto questo, soprattutto sabato 12.


Ricordiamo che in media un operaio prende (prendeva) 1200-1300 euro al
mese; per questo e per tanti altri motivi gli uomini della Gesema si sono
mobilitati. Alla manifestazione di sabato, in mattinata vi erano circa una
ventina di persone. Alcuni rimostranti erano anche differentemente abili, con
stampelle.
A breve dovrebbe esserci un incontro con una dei tre commissari (uno
ad acta, uno prefettizio e un sub “supplente”) che reggono per il momento le
sorti del Comune: Fulvia Zinno. Forse ora che andiamo in stampa si saprà cosa
si decide per evitare il default e il completo fallimento dell’azienda.
Il tutto si colloca in un non ben precisato piano di rientro promosso
dalla Zinno per far quadrare il bilancio a S. Severino. Ma in molti invocano
spettanze e mantenimento del contratto di servizio per il personale Gesema,
sotto commissariamento ma anche dopo le elezioni – per chi governerà Mercato S.
Severino.
Il minimo indispensabile per sopravvivere e soprattutto per garantire
la pulizia, la manutenzione pubblica e delle aree comunali per i cittadini, che
devono stare tranquilli.
“Noi siamo consapevoli che vi sia una situazione di dissesto
finanziario sia a livello locale, con le morosità del Comune, che nazionale –
dichiarano quelli della Gesema – ma abbiamo le nostre esigenze, dobbiamo essere
sicuri di un’esistenza serena. Come recitano gli articoli di legge nell’ambito
del diritto del lavoro”.
I rappresentanti degli operai e i vertici istituzionali già citati –
assieme alle sigle sindacali pure citate – auspicano un confronto e aprono
prontamente un tavolo di trattative serrato.
È stata la prima iniziativa globale tra Cgil, Cisl e Uil di questo
periodo – tengono a far sapere gli organizzatori.
“Non abbiamo avuto finora chiarezza – esprimono ancora i dipendenti – sul nostro futuro. Ricordiamo a tutti che il nostro
lavoro è essenziale e necessario. Ci occupiamo infatti di manutenzione di
scuole, case, cimiteri, parcheggi, strade e di ausilio per il traffico. Senza
naturalmente dimenticare la raccolta differenziata porta a porta, fiore
all’occhiello della nostra S. Severino”.
L’età media dei dipendenti oscilla tra 35 e 60 anni. I fautori delle
proteste, sempre civili e corrette, hanno anche richiesto un incontro col
prefetto Salvatore Malfi, ma finora solo false speranze per loro e per i nuclei
familiari a carico. In fondo essi non chiedono che i propri sacrosanti diritti,
il garantire l’occupazione di tutti.
Il resto è storia recente, presente e futura…
ANNA MARIA NOIA
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