Cronaca:Manifestazione operai Cesema di Mercato San Severino #notizieirno.it#

A Mercato S. Severino proseguono le giuste rimostranze da parte di operai, funzionari e impiegati della municipalizzata ed ex partecipata Gesema –acronimo per Gestione servizi manutenzione.
I problemi, le cattive condizioni, le difficoltà in cui sta versando da tempo la società sono all’ordine del giorno e presenti ogni giorno su quotidiani e riviste di approfondimento nella Valle Irno e in special modo a S. Severino. Ormai, la cittadinanza e comunità, collettività è al corrente delle problematiche economico-finanziarie che attanagliano la realtà sanseverinese – da molto in deficit (si parla di un disavanzo di 22 milioni di euro, a fronte però dei più di 30 milioni di debiti realizzati, “totalizzati” dall’Ente Comune).
Pochissimi giorni fa un nuovo presidio: dalle 8.30 alle 20 di sabato 12 e domenica 13 novembre sono stati allestiti dei gazebo in piazza Ettore Imperio – dinanzi il municipio e non distante dalla scuola secondaria di primo grado “S. Tommaso d’Aquino”.
Un nuovo sit-in, dopo numerose altre manifestazioni dei mesi scorsi – teso a fornire depliant e materiale informativo da divulgare per “far sentire la voce” dei 75 dipendenti. Per rendere pubbliche ai cittadini  (che già sono edotti e informati a dovere) soprattutto le esigenze degli operai e dei loro rappresentanti. Ma non solo. In piazza – per solidarizzare - anche impiegati al Comune e capannelli di curiosi. Perfino professionisti o intellettuali con la Gesema, e ci riferiamo a un noto architetto sanseverinese di grande levatura presente in loco. E inoltre privati cittadini. Tutto questo, soprattutto sabato 12.
In particolare, alle 16 del pomeriggio di sabato erano attesi agli stand i segretari provinciali delle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil. Dovevano essere presenti (lo avevano assicurato): Angelo De Angelis, Giovanni Berritto ed Erasmo Venosi.
L’azienda che dagli anni ’90 si occupa – nell’ambito del settore terziario – di manutenzione e servizi urbani, sta vivendo la sua più amara debacle, la più grave criticità mai capitata. Dopo lo scioglimento del consiglio comunale, in data 28 giugno 2016, la situazione dei due attuali rami: “S. Severino ambiente” e “S. Severino patrimonio” è peggiorata. In ballo il destino di 75 famiglie, le cui prospettive future non sono delle più rosee. Quattro le mensilità non ancora percepite dai lavoratori. E anche l’amministratore delegato, Andrea Torre, è dimissionario per “incompatibilità” e per “conflitto di interessi”. Già però circolava ufficiosamente il nome del leader che prenderà il posto – e le responsabilità – di Torre, ma i presidianti non hanno al momento voluto sbottonarsi più di tanto.
Ricordiamo che in media un operaio prende (prendeva) 1200-1300 euro al mese; per questo e per tanti altri motivi gli uomini della Gesema si sono mobilitati. Alla manifestazione di sabato, in mattinata vi erano circa una ventina di persone. Alcuni rimostranti erano anche differentemente abili, con stampelle.
A breve dovrebbe esserci un incontro con una dei tre commissari (uno ad acta, uno prefettizio e un sub “supplente”) che reggono per il momento le sorti del Comune: Fulvia Zinno. Forse ora che andiamo in stampa si saprà cosa si decide per evitare il default e il completo fallimento dell’azienda.
Il tutto si colloca in un non ben precisato piano di rientro promosso dalla Zinno per far quadrare il bilancio a S. Severino. Ma in molti invocano spettanze e mantenimento del contratto di servizio per il personale Gesema, sotto commissariamento ma anche dopo le elezioni – per chi governerà Mercato S. Severino.
Il minimo indispensabile per sopravvivere e soprattutto per garantire la pulizia, la manutenzione pubblica e delle aree comunali per i cittadini, che devono stare tranquilli.
“Noi siamo consapevoli che vi sia una situazione di dissesto finanziario sia a livello locale, con le morosità del Comune, che nazionale – dichiarano quelli della Gesema – ma abbiamo le nostre esigenze, dobbiamo essere sicuri di un’esistenza serena. Come recitano gli articoli di legge nell’ambito del diritto del lavoro”.
I rappresentanti degli operai e i vertici istituzionali già citati – assieme alle sigle sindacali pure citate – auspicano un confronto e aprono prontamente un tavolo di trattative serrato.
È stata la prima iniziativa globale tra Cgil, Cisl e Uil di questo periodo – tengono a far sapere gli organizzatori.
“Non abbiamo avuto finora chiarezza – esprimono ancora i dipendenti – sul nostro futuro. Ricordiamo a tutti che il nostro lavoro è essenziale e necessario. Ci occupiamo infatti di manutenzione di scuole, case, cimiteri, parcheggi, strade e di ausilio per il traffico. Senza naturalmente dimenticare la raccolta differenziata porta a porta, fiore all’occhiello della nostra S. Severino”.
L’età media dei dipendenti oscilla tra 35 e 60 anni. I fautori delle proteste, sempre civili e corrette, hanno anche richiesto un incontro col prefetto Salvatore Malfi, ma finora solo false speranze per loro e per i nuclei familiari a carico. In fondo essi non chiedono che i propri sacrosanti diritti, il garantire l’occupazione di tutti.
Il resto è storia recente, presente e futura…

ANNA MARIA NOIA

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