Riprendono gli appuntamenti di “Young”, la rassegna teatrale per i più piccoli a
cura di Associazione Casa del Contemporaneo/Le Nuvole. Sabato 14 gennaio 2017
alle ore 16.30 alla Sala Pier Paolo Pasolini a Salerno (venerdì 13 gennaio 2017
ore 9.30, 11.30 e 14.30 in anteprima riservata alle scuole dell’infanzia e
primaria, al Teatro dei Piccoli a Napoli), va in scena “Unpopiuinla. Una favola
semplice” di Cà luogo d’arte, per la regia di Maurizio Bercini e i testi di
Marina Allegri, destinata ai bambini dai 4 anni. Una principessa, un principe,
una strega cattiva, un aiutante magico, una spada, un cavallo ma anche un amore
a prima vista e una prova da superare sono gli ingredienti di una favola a lieto
fine, rappresentata in uno stile arcaico e di recupero di oggetti e atmosfere
della civiltà contadina, dove ai burattini in baracca tradizionale di Ilaria
Commisso si uniscono, mescolandosi, le interpretazioni di Francesca Bizzarri e
Francesca Grisenti e la musica dal vivo suonata da Romeo Zucchi al pianoforte
con musiche originali di Paolo Codognola.
“Abbiamo tanto bisogno di un lieto fine” – scrive in una nota la drammaturga Marina Allegri. “Abbiamo bisogno di sapere che ‘vissero tutti felici e contenti’, perché la felicità, come la curiosità, ci fa entrare a scoprire il Paese di Unpopiuinlà. Ne abbiamo bisogno da adulti, da educatori, da bambini, se un po’ di quell’età del cuore c’è rimasta dentro per continuare a credere che anche dalla cacca di un vasino da notte può nascere un fiore profumato… il nostro fiore. Abbiamo solo bisogno di imparare a riconoscerlo”.
“Abbiamo tanto bisogno di un lieto fine” – scrive in una nota la drammaturga Marina Allegri. “Abbiamo bisogno di sapere che ‘vissero tutti felici e contenti’, perché la felicità, come la curiosità, ci fa entrare a scoprire il Paese di Unpopiuinlà. Ne abbiamo bisogno da adulti, da educatori, da bambini, se un po’ di quell’età del cuore c’è rimasta dentro per continuare a credere che anche dalla cacca di un vasino da notte può nascere un fiore profumato… il nostro fiore. Abbiamo solo bisogno di imparare a riconoscerlo”.
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