Cronaca: 16ENNE DI BARONISSI SI LANCIA NEL VUOTO, MA E’ VIVA - #notizieirno.it#


“Spesso il mal di vivere ho incontrato…”, è uno dei versi più aspri e amari di Eugenio Montale, premio Nobel per la Letteratura 1975. Già, il male oscuro: la depressione! Che pervade una società “liquida” (per dirla con Zygmunt Bauman – intellettuale recentissimamente scomparso) come la nostra; una vera e propria giungla d’asfalto dove annegano i dolori, le sconfitte e l’incapacità di elaborare il lutto…
Un contesto sociale frettoloso, competitivo, frenetico e nevrotico in cui spesso i più giovani non riescono a collocarsi: bastano un semplice rimprovero, una litigata – banale – col fidanzatino o con la morosa, un brutto voto a scuola, il sentirsi inadatto e incompreso, la vergogna di dichiararsi gay e il timore di derisione da parte dei coetanei (anche questo è bullismo…) a scatenare reazioni improvvide e inimmaginabili. Come il suicidio, il gesto estremo di togliersi la vita; in un’esistenza forse senza senso ed ideali – o forse pregna di incomprensioni, ma chi può saperlo? Ciò che molti ragazzi oggi cercano è – purtroppo – lo sballo, l’estremizzazione di certi comportamenti. Per sfida, per rabbia, per sfogare l’aggressività e la precarietà adolescenziale… Dati statistici attuali parlano di coma etilico già a 14-15 anni, di assunzione di droghe leggere o pesanti già molto prima dei 18 anni, della maggiore età…
Ed in situazioni di famiglie allargate, di genitori assenti o – per contrasto – troppo apprensivi; di ragazzini apparentemente violenti, ma in realtà fragili; di scenari occupazionali molto disagiati e di lusinghe pubblicitarie all’ultima moda capitano – anche e soprattutto nelle nostre realtà, dal Montorese a Mercato S. Severino, passando per la Valle Irno e Baronissi – episodi che un cronista non vorrebbe mai pubblicare.
È di queste ultime ore la notizia, battuta dai principali quotidiani della provincia di Salerno, di una 16enne – C. C. le sue iniziali – che si è lanciata volontariamente dal balcone della casa dei nonni pur di farla finita. Pur di smettere di vivere il dolore lancinante ed incompreso, causato da chissà quale “tarlo” interiore oppure evento esteriore negli anni che solitamente dovrebbero essere i più belli dell’avventura umana…
È successo a Baronissi, in una zona centrale – a pochi passi da corso Garibaldi, dove fluisce la “vita” e dove i 16enni passeggiano di domenica per lo “struscio” e negli altri giorni per recarsi a scuola… tra scherzi e sfottò… Un tentativo sventato solo per caso…

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