RESPONSABILITA’
DA RICERCARE NEL BLOCCO DELLE ASSUNZIONI A CAUSA DEL BLOCCO DEL TURN
OVER E NEL MANCATO ADEGUAMENTO DEGLI ORGANICI AL FABBISOGNO
ASSISTENZIALE
Le preoccupazioni espresse dal Segretario Generale della CISL di Salerno Gerardo Ceres che
mette in risalto ancora una volta la grave problematica delle morti
bianche e degli infortuni sul lavoro, oltre ad essere fondate, danno un
quadro chiaro ed inequivocabile della incivile piaga del mondo del
lavoro che è rimasta a dir poco irrisolta. Interviene il Segretario
Generale della CISL Salerno – Ceres Gerardo - ribadendo che in
Italia il costo annuale della mancata prevenzione di infortuni sul
lavoro e malattie professionali viene stimata in circa il 3% del PIL
Nazionale, ovvero di 44 miliardi di euro. Questi rappresentano i costi
occulti della non sicurezza ed è proprio nel contesto attuale di crisi
economica dove l'impresa abbassa gli investimenti in prevenzione e
sicurezza e aumenta il lavoro nero nei nostri territori - specie nel
settore edile e dell'agricoltura – che bisogna chiedere con forza
l’adeguamento delle dotazioni organiche ai fabbisogni concreti, in tutte
le istituzioni e nella pubblica amministrazione, che si occupano della
vigilanza in materia di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro.
“E' il caso ancora una volta di ricordare – dichiara Antonacchio Pietro Segretario
Generale della CISL FP salernitana - che soltanto nella Azienda
Sanitaria di Salerno risultano vacanti più di 100 posti di ispettori
tecnici della prevenzione, incaricati nei servizi di vigilanza nel
dipartimento di prevenzione. Attività di prevenzione sanitaria che oggi,
a fronte di 156 posti previsti in dotazione organica, viene affrontata
con solo 40 ispettori tecnici che si occupano a 360° di tutti i settori
della sicurezza, a partire dalla sicurezza alimentare, all'igiene
pubblica e ambientale, e solo in minima parte, personale di vigilanza
preposto al delicato settore della sicurezza nei luoghi di lavoro. Tutto
ciò comporta ovviamente mancati controlli nelle imprese o comunque
pochissimi controlli mirati nelle imprese a rischio alto”.
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